R&I per il cibo intelligente e sostenibile. Presentati i risultati del Progetto 3S-4H

R&I per il cibo intelligente e sostenibile. Presentati i risultati del Progetto 3S-4H

Sicurezza alimentare, alimentazione smart, salute e sostenibilità: sono questi i temi al centro del progetto 3S-4H Cibo intelligente per un futuro sostenibile, raccontati ieri nel corso di un evento organizzato dalla Rete innovativa regionale per l’ecosistema salute e l’alimentazione smart RIBES-Nest per presentare i risultati raggiunti e le nuove prospettive aperte dalla ricerca.

 

 

L’acronimo 3S-4H sta per Safe, Smart, Sustainable food for Health e sintetizza i temi oggetto delle quattro linee di sviluppo della ricerca, focalizzate sulla produzione alimentare e in particolare sui temi della sicurezza alimentare, della produttività, della tracciabilità, qualità, sostenibilità e della promozione della salute attraverso una corretta alimentazione.

 

 

“In questo progetto – ha affermato Lidia Armelao coordinatrice scientifica di 3S-4H abbiamo voluto contribuire attraverso attività di ricerca allo sviluppo sostenibile di alcune filiere agroalimentari, curando soprattutto gli aspetti che riguardano la sostenibilità delle materie prime, il valore nutrizionale del cibo e il valore anche in termini di riduzione dell’impatto ambientale”.

 

 

Al progetto di ricerca, realizzato avvalendosi del co-finanziamento POR FESR fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 nell’ambito dell’ASSE 1 dedicato alla ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione in sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, nuovi prodotti e servizi, hanno partecipato 14 aziende socie di RIBES-Nest, affiancate dalle Università di Padova, Verona, Venezia e Trieste oltre che dal CNR.

 

 

La collaborazione strategica tra mondo dell’Università e della ricerca e aziende è un tema di particolare importanza per il Veneto: la nostra regione infatti è composta da molte piccole o micro imprese che da sole faticano a realizzare costosi investimenti in ricerca e sviluppo – ha spiegato in apertura dell’incontro Santo Romano, direttore dell’Area politiche economiche, capitale umano e programmazione comunitaria della Regione Veneto –. Il modello delle Reti Innovative Regionali può essere lo strumento giusto per aiutare le nostre aziende a fare rete, aggregando competenze e creando una sinergia tra imprese ed enti di ricerca che ci porti a guidare da protagonisti la transizione verso modelli economici più sostenibili, per rendere più competitivo il nostro territorio e costruire insieme un futuro ricco di opportunità e innovazione”.

 

 

Quattro anni di intenso lavoro che hanno portato al consolidamento di una forte sinergia tra aziende e istituzioni di ricerca sperimentando soluzioni innovative per garantire la qualità alimentare e la sostenibilità delle filiere cerealicole, lattiero-casearie, vegetali e delle piante officinali.

 

 

Il nostro modello – ha ricordato il Presidente Mauro Fanin – è improntato ad una logica di filiera: dalla ricerca scientifica al prodotto, dal prodotto ai mercati.  RIBES-Nest mette in rete le aziende e gli enti di ricerca e promuove l’integrazione e le sinergie tra mondo produttivo e università, per lavorare insieme in progetti di innovazione. È una vera e propria filiera che parte dalle esigenze delle aziende e dei consumatori per sviluppare nuovi prodotti e nuove soluzioni per la corretta alimentazione, la salute e il benessere e che arriva fino ai mercati internazionali, per valorizzare queste innovazioni attraverso le misure di sostegno regionale all’export come il bando per la promozione internazionale dedicato agli alimenti funzionali che stiamo portando avanti in parallelo ai progetti di ricerca e sviluppo”.