
Farmaci, Alisei: 1,5 miliardi di investimenti per riportare le filiere in Italia
Aumentare la produzione e attivare nuove linee produttive di medicinali sia di nuova concezione che di prodotti già presenti sul mercato, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza di Italia ed Europa dalle forniture di Paesi come Cina o India. Parliamo del maxi-progetto messo in campo dal Cluster nazionale Scienze della vita Alisei, a cui prende parte anche la Rete Innovativa Regionale RIBES-Nest, partner del Cluster Alisei, che riunisce molte aziende che fanno parte della filiera farmaceutica sul territorio.
«Abbiamo chiesto al governo di inserire il progetto nel Recovery Plan – spiega la Presidente del Cluster Alisei, Diana Bracco –. Parliamo di un progetto che mira a potenziare la produzione in Italia di farmaci e principi attivi per contribuire a rafforzare l’autonomia dell’Europa in un ambito così importante per la salute dei cittadini».
Ridurre la dipendenza dalle forniture estere
Oggi circa il 40% dei farmaci utilizzati nei Paesi Ue proviene da Paesi terzi, con la Cina che detiene quasi il monopolio mondiale della produzione di materie prime per i principi attivi. L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia ha portato a galla le criticità di questo sistema. Cominciando dai forti rallentamenti di trasporti e esportazioni che hanno prodotto carenze e difficoltà nell’approvvigionamento.
Il piano di investimento
Per procedere verso l’autosufficienza, che garantisca l’autonomia del sistema sanitario Alisei propone un’operazione strategica, che potrebbe portare, secondo le stime del Cluster nazionale, a creare circa 11mila nuovi posti di lavoro nel nostro Paese, e ad attivare piani di investimento da 1,5 miliardi di euro complessivi. Insieme ai membri del Cluster Alisei, in prima fila troviamo anche le duecento aziende di Farmindustria ed Egualia (farmaci generici), oltre a Federchimica Aschimfarma (produzione di principi attivi).
Tra le carenze segnalate, Paola Testori, advisor manager di Alisei, cita farmaci come il salbutamolo (broncodilatatore), la metformina (antidiabetico), l’atorvastatina (cardiovascolare)e il diclofenac (antinfiammatorio), ma anche gli anestetici da usare nelle terapie intensive.
L’esempio francese
Un esempio di intervento simile viene dalla Francia, che, con il piano France Relance ha destinato 720 milioni per il potenziamento sul territorio nazionale di industrie ritenute strategiche, come quella farmaceutica.