
“Più biotecnologie in agricoltura per aumentare produttività e sostenibilità”
Sfruttare le ultime scoperte e le possibilità che offrono le biotecnologie in agricoltura per contrastare gli effetti prodotti dalla mancanza di materie prime e dal caro energia. È la proposta lanciata da Piercristiano Brazzale, Presidente della Federazione Internazionale del latte (Fil-Idf) e Vicepresidente della Rete Innovativa Regionale RIBES-Nest, in un’intervista a tutto tondo rilasciata al quotidiano il Giornale.
“Credo che sia giunto il momento di ragionare in termini di medio-lungo periodo – ha spiegato Brazzale nel corso dell’intervista –. Da anni facciamo presente che uno sviluppo sostenibile può essere attuato solo mediante tecniche di incremento della produzione che si affidino sulle biotecnologie. Purtroppo, la Politica Comune Agricola dell’Europa ancora è influenzata dalla filosofia originaria centrata sulla riduzione delle eccedenze, che combinata con l’ideologia green ha prodotto un Green Deal che esclude le biotecnologie“.
Le nuove tecniche di sequenziamento genomico permettono di effettuare selezioni varietali specifiche grazie a modifiche intra-specie che non comportano mutazioni dall’esterno. Si tratta di tecniche che possono dare un contributo importante sia in termini di maggiore produttività che in materia di sostenibilità.
“Non abbiamo alternative – conclude Brazzale – dobbiamo necessariamente aumentare le produzioni europee. La formula giusta da questo punto di vista non è “transizione sostenibile” ma “intensificazione sostenibile”, è necessario cambiare il modo di ragionare: il 60-70% del mondo utilizza gli Ogm, dagli Stati Uniti alla Cina. La decisione europea di non prendere in considerazione le tecniche moderne e sicure messe a disposizione dalla scienza ci penalizza e ci condanna ad una dipendenza dalle forniture estere ancora maggiore”.